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Incentivi turismo: i contributi della Manovra 2022 per ristrutturare hotel ed attrarre turisti

 

Photocredit: spodelenko0 da PixabayValgono oltre 400 milioni di euro i contributi previsti dalla nuova Legge di Bilancio per rilanciare il turismo in Italia dopo il Covid. Al centro, la ristrutturazione di alberghi e altri immobili ricettivi, nonché la promozione di eventi in grado di attrarre nuovi flussi turistici. 

Cosa prevede la Legge di Bilancio 2022?

In un gioco di sponda con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e a distanza di poche settimane dal varo del decreto Recovey, la Legge di Bilancio 2022 torna ad occuparsi di turismo, prevedendo una serie di misure tra cui: un Fondo per tutelare gli asset turistici italiani e per attrarre ulteriori turisti verso il Bel Paese; un Fondo per adeguare le strutture ricettive alle necessità delle persone con disabilità; e infine una Banca dati “anti-evasione”.

A queste si aggiungono poi due misure introdotte nel corso della conversione in legge del testo. Parliamo di un Fondo del MISE da 150 milioni per il sostegno degli operatori economici del settore del turismo, dello spettacolo e dell'automobile, gravemente colpiti dall'emergenza Covid-19, su cui interverrà un decreto MISE per definirne i criteri di assegnazione. E un Fondo per i cammini religiosi da 3 milioni di euro per il loro rilancio e la loro promozione turistica, nonché per il recupero e la valorizzazione degli immobili che li caratterizzano, le cui modalità attuative saranno definite in un decreto del ministero del Turismo.

Il Fondo unico nazionale per il turismo 

Una delle misure economicamente più significative per il comparto turistico previste dalla Legge di bilancio 2022  è senza dubbio l'istituzione del “Fondo unico nazionale per il turismo di parte corrente”, volto a razionalizzare gli interventi finalizzati all'attrattività e alla promozione turistica nel territorio nazionale, sostenendo gli operatori del settore nel percorso di attenuazione degli effetti della crisi e per il rilancio produttivo ed occupazionale. Il Fondo ha infatti una dotazione di 160 milioni di euro (di cui 120 milioni per il 2022 e il 2023 e 40 milioni per il 2024) con cui perseguire due macro-finalità. 

Da un lato l’attuazione di misure di sostegno agli operatori del turismo, volte a garantire ulteriori incentivi, contributi e/o agevolazioni nei confronti dei professionisti e delle imprese del settore (come le agenzie di viaggio, i tour operator, le strutture ricettive, le agenzie di animazione per feste e villaggi turistici, le guide e gli accompagnatori turistici, le imprese di trasporto turistico), ad integrazione di quelle già previste dalla legislazione vigente, le cui risorse però non sono sufficienti a garantire un adeguato ristoro per le perdite subite a causa del Covid. 

Dall’altro la messa in campo di misure per la promozione e l’attrattività del turismo in Italia per sostenere sia la ripresa dei flussi turistici nei siti culturali delle grandi aree metropolitane, sia l’offerta di servizi e l’organizzazione di eventi turistico-culturali nei borghi e nelle aree rurali del Paese.

A questo si aggiunge poi l’istituzione del “Fondo Unico Nazionale per il Turismo di conto capitale”, finalizzato ad incentivare la costruzione ovvero la ristrutturazione e il ripristino di infrastrutture di vario genere al fine di:

  • Garantire l’effettuazione di manifestazioni ed eventi, compresi quelli sportivi, connotati da spiccato rilievo turistico;
  • Potenziare l’offerta turistica e la qualità dell’ospitalità

In questo caso il Fondo cuba 250 milioni di euro di cui: 50 milioni per il 2022, 100 milioni per l'anno 2023 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025.

Per avere maggiori informazioni sulle modalità di attuazione, di riparto e di assegnazione delle risorse dei Fondi, bisognerà però attendere un decreto del Ministro del turismo.

Le misure del PNRR per il turismo

Il Fondo per lo sviluppo dell'offerta turistica rivolta alle persone con disabilità

Sempre presso il ministero del turismo è istituito anche un altro Fondo. In questo caso la dotazione triennale è pari a 18 milioni di euro, destinati ad una duplice finalità: da un lato infatti la misura mira a mantenere competitivo il sistema turistico italiano, aiutandolo ad adeguarsi agli standard internazionali più elevati, ormai molto attenti anche ai turisti con disabilità. Dall’altro invece il Fondo si pone indirettamente come strumento per l’inclusione sociale, favorendo l’abbattimento di barriere architettoniche e di altri ostacoli che rendono complicata la vita delle persone con disabilità.

La misura si dipana su tre anni (2022, 2023 e 2024) e prevede uno stanziamento annuale di 6 milioni di euro.

Le risorse serviranno a realizzare interventi di adeguamento infrastrutturale delle strutture ricettive e dei relativi servizi offerti, fermo restando comunque l'obbligo di legge per i gestori di destinare un determinato numero di stanze accessibili anche a persone con ridotta o impedita capacità motoria.

Le disposizioni attuative saranno contenute in un successivo decreto del ministero turismo, emanato di concerto con quello per la disabilità.

Per approfondire: Manovra 2022, le misure per persone con disabilità

Stretta sull'evasione nel settore turistico

Infine la terza misura sul turismo degna di rilievo è quella che interessa la Banca dati sulle strutture ricettive. La Legge di bilancio 2022 prevede infatti che la Banca dati diventi accessibile all’amministrazione finanziaria degli enti creditori per le loro finalità istituzionali, in relazione al contrasto all'evasione fiscale.

La modifica sarebbe in realtà in sintonia con la recente direttiva comunitaria n. 514 del 2021 relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale, che ha imposto anche ai gestori di piattaforme telematiche l'obbligo di comunicare una serie di dati, tra cui i redditi percepiti dai soggetti che si avvalgono di tali piattaforme. 

La direttiva europea ha infatti rilevato che la digitalizzazione dell'economia registra frequenti casi di frode, evasione ed elusione fiscali e pertanto obbliga i gestori a comunicare i redditi percepiti dai venditori/clienti attivi sulle loro piattaforme.

Photocredit: spodelenko0 da Pixabay

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