OCM Unica: come cambiano i contributi PAC per le filiere agricole
Con la riforma della Politica agricola comune i finanziamenti per gli interventi settoriali del Regolamento OCM Unica confluiscono nel Piano strategico PAC, con la possibilità per i 27 di allargare il raggio d'azione a nuovi comparti prima esclusi dagli aiuti. L'Italia ha scelto ortofrutta, pataticolo, miele, olivicolo e vitivinicolo e gli ha riservato in tutto 3 miliardi di euro. Cui si aggiungono le risorse FEASR per lo sviluppo rurale e i contratti di filiera del Fondo complementare al PNRR.
Cosa prevede il Piano PAC dell'Italia
La riforma della Politica agricola comune 2023-27 ha previsto lo spostamento degli interventi settoriali dal Regolamento OCM Unica a quello sui Piani strategici nazionali della PAC, il perno del nuovo modello di gestione dei fondi europei per l'agricoltura, che permette agli Stati membri di programmare le risorse in una cornice unitaria focalizzata sui risultati da raggiungere grazie alla spesa pubblica, più che sulla conformità alle regole UE.
Non solo: gli interventi settoriali che l'OCM Unica metteva a disposizione delle Organizzazioni dei produttori (OP) e delle loro Associazioni (AOP) diventano accessibili a quasi tutte le produzioni, con la libertà per lo Stato membro di scegliere a quali comparti destinare le risorse.
Nel caso dell'Italia, il Piano strategico PAC (PSP) prevede il finanziamento dei programmi operativi delle OP e AOP in cinque settori – ortofrutta, pataticolo, miele, olivicolo e vitivinicolo – e gli riserva in totale 3 milardi di euro.
A questi si aggiungono 4 miliardi di euro, a valere su FEASR e relativo cofinanziamento, per tre tipi di interventi di sviluppo rurale che potranno essere attivati da tutte le Regioni italiane:
- Costituzione organizzazione di produttori, un contributo forfettario calcolato sulla produzione commercializzata, erogato sotto forma di aiuto decrescente in rate annuali, entro un massimo di 100mila euro all'anno;
- Partecipazione a regimi di qualità, un contributo pari al 100% dei costi fissi sostenuti dalle imprese agricole e agroalimentari per la partecipazione ai regimi di qualità, entro un importo massimo di 3mila euro all'anno
- Promozione dei prodotti di qualità, un contributo a sostegno delle iniziative di informazione e promozione realizzate dalle associazioni di agricoltori sui regimi di qualità europei e nazionali al fine di migliorare la redditività delle imprese.
Infine, non vanno dimenticate le opportunità di finanziamento collegate al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Fondo complementare al PNRR riserva 1,2 miliardi ai contratti di filiera, per agroalimentare, settore ittico e forestale.
Cosa succede alle misure settoriali dell'OCM Unica nel Piano PAC 2023-27?
In un recente articolo pubblicato su Pianeta PSR, Francesco Licciardo, Serena Tarangioli, Roberta Sardone e Maria Rosaria Pupo D'Andrea del CREA hanno anticipato come funzioneranno i finanziamenti alle organizzazioni di produttori nei cinque comparti oggetto degli interventi settoriali nel PSP 2023-2027.
Ortofrutta
Obiettivo dell'intervento settoriale per il settore ortofrutticolo è favorire innovazione, competitività, e sostenibilità delle imprese. I target chiave riguardano:
- una maggiore concentrazione dell'offerta, aumentando la rappresentatività della produzione organizzata
- un migliore funzionamento delle filiere ortofrutticole
- la pianificazione dell'offerta e il suo adeguamento alla domanda interna ed estera, accrescendo qualità e valore commerciale dei prodotti
Cruciale, per quest'ultimo punto, il rafforzamento del “ruolo delle certificazioni, sia biologiche che quelle relative alla sostenibilità, e delle Indicazioni Geografiche nel settore anche aumentando le capacità di aggregazione e di promozione dei consorzi di tutela; ecc”.
Pataticolo
Per il settore pataticolo si prevede il finanziamento di programmi operativi volti a migliorare:
- pianificazione e organizzazione della produzione rispetto alla domanda
- concentrazione dell'offerta
- competitività
- incremento del valore commerciale e della qualità
- promozione e commercializzazione dei prodotti
- prevenzione delle crisi e gestione dei rischi
- salute e sicurezza dei luoghi di lavoro.
Le OP e AOP potranno ottenere contributi anche per aumentare la sostenibilità del comparto, sia tramite la promozione di pratiche ambientali, in particolare volte a mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, che attraverso attività di ricerca in materia di transizione green.
Miele
Quattro gli interventi previsti per il comparto miele:
- servizi di assistenza tecnica, formazione, informazione e scambio di migliori pratiche, anche attraverso la messa in rete, per gli apicoltori e le organizzazioni di apicoltori, con l'obiettivo di aumentare professionalità ed efficienza degli allevamenti apistici
- investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali per accrescere competitività e innovazione nel settore
- collaborazione tra apicoltori e organismi specializzati nella realizzazione di programmi di ricerca nei settori dell'apicoltura e dei prodotti dell'apicoltura, sulla base di specifici fabbisogni provenienti dal mondo produttivo
- promozione, comunicazione e commercializzazione, comprese azioni di monitoraggio del mercato e attività volte in particolare a sensibilizzare maggiormente i consumatori sulla qualità dei prodotti dell'apicoltura.
Olivicoltura
Per quanto riguarda la filiera olio, i finanziamenti saranno destinati ai programmi operativi delle OP e AOP relativi a:
- investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali
- ricerca e metodi di produzione innovativa e sperimentale
- servizi di consulenza e assistenza tecnica
- formazione, compresi l'orientamento e lo scambio di buone pratiche
- produzione biologica o integrata
- promozione, comunicazione e commercializzazione.
Vitivinicolo
Quanto alla vitivinicoltura, infine, gli interventi settoriali confermano i regimi di aiuto in scadenza, in particolare:
- ristrutturazione e riconversione dei vigneti
- investimenti
- vendemmia verde
- promozione e comunicazione sui Paesi terzi
- distillazione dei sottoprodotti della vinificazione.
Una sostanziale continuità, con elementi innovativi che riguarderanno soprattutto i temi della transizione green e della sicurezza dei lavoratori agricoli.
Per approfondire: Gli aiuti alla filiera del vino nel Piano PAC 2023-27
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