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Incentivi alle imprese: da REPowerEU i fondi per transizione verde e digitale

 

Transizione verde e digitale incentivi - Photo credit Akil Mazumder via pexelsE' una delle ipotesi da tenere presente nell'ambito della revisione del PNRR e delle riforma degli incentivi, che permetterebbe di estendere i bonus Transizione 4.0 agli investimenti energetici contro il caro bollette, trovando così le risorse necessarie nell'ambito del capitolo REPowerEU del PNRR.

Dai contratti di sviluppo alla Nuova Sabatini: gli incentivi alle imprese nella Manovra 2023

Nonostante l’assenza nella legge di Bilancio 2023 del restyling degli incentivi alle imprese - auspicato da molti - con l’inizio del nuovo anno si sta delineando sempre di più la rotta che il Governo Meloni intende intraprendere per sostenere la politica industriale italiana.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy - come annunciato alla fine del 2022 - ha avviato il confronto con il mondo produttivo, incontrando le associazioni di categoria e i sindacati di vari comparti (moda, metalmeccanica, farmaceutico, telecomunicazioni, ecc) per individuare le priorità dei settori maggiormente strategici per la crescita del paese.

L’obiettivo è allineare gli strumenti agevolativi in capo al MIMIT con le attuali esigenze delle imprese, costrette a fare i conti con le conseguenze della pandemia e della guerra in Ucraina, l’inflazione, il rincaro dei prezzi dell’energia e delle materie prime.

Ecco i principali capitoli su cui il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sta lavorando.

Da REPowerEU i fondi per il restyling green del Piano Transizione 4.0

L’ipotesi si incornicia nell’ambito del processo di revisione del PNRR - da presentare a Bruxelles entro fine aprile - con l’inserimento di un capitolo energia previsto da REPowerEU, il piano europeo per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia e accelerare la transizione green.

Nel quadro del PNRR il capitolo REPowerEU può contare su un tesoretto di oltre 5 miliardi, risorse che potrebbero dare nuova linfa ai crediti d’imposta del Piano Transizione 4.0, previo restyling in ottica green.

Con l’inizio del nuovo anno, infatti, i bonus 4.0 sono partiti in 'versione ridotta', a causa delle aliquote dimezzate previste dalla Manovra 2022. Negli ultimi mesi, le imprese - anche tramite le associazioni di categoria - hanno chiesto più volte il potenziamento del Piano Transizione 4.0, per dare continuità agli incentivi e certezza alle aziende che vogliono investire nella trasformazione digitale.

Un primo segnale è arrivato con il decreto Milleproroghe, che ha esteso i termini per la consegna dei beni strumentali 4.0 e non.  

Ora si attende il rifinanziamento del Piano Transizione 4.0, che in un primo momento sembrava potesse attingere ai fondi PNRR destinati ai bonus 4.0 non spesi nel 2022, un tesoretto di 3,8 miliardi di euro.

Ma a fine gennaio, durante il tavolo con gli operatori del settore moda, il ministro Urso ha comunicato l’esaurimento dei fondi PNRR, annunciando la ricerca di risorse su altri capitoli.

Tra i possibili capitoli da prendere in considerazione c’è il REPowerEU, che - in virtù dei suoi vincoli di spesa - potrebbe consentire di agganciare, com’è nella sua duplice natura, la transizione verde a quella digitale.

Nel quadro del PNRR, infatti, i fondi del capitolo REPowerEU andranno a finanziare gli investimenti green e energetici, aiutando le imprese alle prese con il caro bollette.

Si aprirebbe così la strada per dar vita al tanto atteso restyling green del Piano Transizione 4.0 che permetterebbe di estendere i crediti d’imposta agli investimenti funzionali alla green transition, all'economia circolare e contro il caro energia.

Per approfondire: Con la revisione del PNRR arriveranno nuovi fondi per l’economia circolare?

La riforma degli incentivi alle imprese

A fine febbraio, il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo disegno di legge delega per la riforma degli incentivi alle imprese.

Prevista la definizione di un Codice degli incentivi, che andrà ad armonizzare e standardizzare i bandi e le agevolazioni destinati alle aziende, dai bonus 4.0 al Fondo centrale di garanzia PMI.

Per approfondire: Cosa prevede la riforma degli incentivi alle imprese?

In primavera il decreto Crescita: più risorse per Nuova Sabatini e bonus 4.0

Lo ha annunciato il sottosegretario del MIMIT, Massimo Bitonci, il 23 gennaio durante il 6° Forum nazionale dei commercialisti ed esperti contabili organizzato da ItaliaOggi, spiegando che - a prescindere dal dialogo con Bruxelles - il Governo dovrà trovare una soluzione per supportare le imprese.

Secondo Bitonci in primavera, tra aprile e maggio, potrebbero esserci le condizioni per un nuovo provvedimento post-crisi, che “rifinanzierà la Nuova Sabatini, i bonus 4.0 e gli incentivi per la crescita. In particolare, riavvieremo il bonus formazione 4.0 per cogliere le opportunità aperte dai primi segnali di ripresa”, ha assicurato.

Il nuovo 'decreto Crescita' potrebbe anche essere la cornice per ampliare il raggio d’azione degli incentivi 4.0 agli investimenti energetici, ampliamento che alla fine non ha trovato spazio in Manovra 2023.

Dal PNRR 350 milioni per i centri di trasferimento tecnologico

A fine febbraio il ministro Urso ha firmato il decreto ministeriale che stanzia 350 milioni di euro - a valere sul PNRR - per potenziare il sistema di trasferimento tecnologico italiano.

Le risorse sono destinate agli 8 competence center esistenti, più 42 nuovi centri, tra cui gli European Digital Innovation Hub (EDIH) selezionati dalla Commissione UE nell'ambito delle call Digital Europe.

Questa rete di soggetti sosterrà le imprese italiane nella transizione digitale con il supporto del mondo della ricerca, erogando servizi tecnologici avanzati e innovativi.

I fondi del PNRR per i centri di trasferimento tecnologico

Photo credit Akil Mazumder via pexels

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