Art-bonus, guida e chiarimenti sul credito d'imposta
In che cosa consiste, quali sono le principali novità e le risposte alle domande più frequenti relative all'Art-bonus, il credito d'imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo.
PNRR, in arrivo il bando per la transizione verde nei settori culturale e creativo
Ecco una panoramica a proposito del credito d'imposta Art-bonus per supportare il mecenatismo a favore del patrimonio culturale, che alla fine dello scorso anno ha registrato oltre 32mila donazioni da parte di imprese, cittadini, fondazioni bancarie e assicurative.
Cos'è e a chi spetta l'Art-bonus?
Istituito dal DL n.83/2017, l'Art-bonus consiste in un credito d'imposta del 65% spettante per erogazioni in denaro da parte di persone fisiche o giuridiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d’impresa. In particolare, il beneficio è valido per le erogazioni liberali in denaro effettuate per i seguenti scopi:
- manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
- sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico-sinfoniche, dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione, dei complessi strumentali, delle società concertistiche e corali, dei circhi e degli spettacoli viaggianti;
- realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo;
- erogazioni liberali effettuate per i suddetti tipi di intervento, direttamente a favore dei concessionari o affidatari dei beni oggetto di manutenzione, protezione e restauro.
Art-bonus, i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate
Ok all'Art-bonus solo per i contributi spontanei
Con la risposta n. 266/2023 l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che il credito d’imposta per il finanziamento di iniziative di carattere culturale spetta per le erogazioni volontarie e non derivanti da impegni specifici, a prescindere dagli scopi a cui sono destinate. Quindi, il contributo versato annualmente per statuto alla Fondazione dai soggetti fondatori dell’ente stesso e destinato al proprio fondo di gestione non può essere considerato un’erogazione liberale ammissibile ai fini dell'Art-bonus, anche se riservato al sostegno dell’attività concertistica.
Art-bonus, come determinare l'appartenenza pubblica dell'immobile
Il requisito della ''appartenenza pubblica'' degli istituti e dei luoghi della cultura che consente l’accesso all'Art-bonus si considera soddisfatto non solo per l'appartenenza allo Stato, alle Regioni e agli altri Enti territoriali, ma anche al ricorrere di altre caratteristiche del soggetto destinatario delle erogazioni. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 66/2023.
No all'Art-bonus per mostra privata in luogo pubblico
La collezione storica del design italiano, esposta in un museo dato in uso a una Fondazione da un Comune, non è un bene culturale pubblico e, quindi, le erogazioni liberali ricevute dalla stessa Fondazione non possono essere ammesse all'Art-bonus. Con la risposta n. 546/2022 l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che la sola concessione di uno spazio pubblico, non integra, infatti, il requisito dell'appartenenza pubblica.
Ammesse all’Art bonus le liberalità a favore dell’orchestra
Un’associazione che programma annualmente la stagione concertistica dei musicisti iscritti, componenti un’orchestra sinfonica, potrà fruire dell’Art-bonus in merito alle donazioni ricevute dai privati per il sostegno dell’attività artistica. Considerato anche il parere tecnico acquisito dal ministero delle Cultura, l’agevolazione spetta a tutti gli iscritti al Fondo per lo spettacolo, a prescindere dalla percezione o meno dei contributi. Il chiarimento è contenuto nella risposta dell’Agenzia n. 542/2022.
Ok all'Art-bonus solo per le ristrutturazioni, non per il generico sostegno all’ente
Una fondazione istituita come ente di diritto pubblico e poi trasformata in fondazione di diritto privato che ha avuto in concessione dal dipartimento del Territorio del MEF l’immobile storico in cui risiede e l’annesso museo, potrà fruire dell’Art-bonus per gli interventi di restauro e manutenzione eseguiti sullo stesso edificio. La precisazione arriva dall’Agenzia con la risposta n. 464/2020.
Senza appartenenza pubblica, precluso l’accesso all’art-bonus
Con le risposte n. 451/2020, n. 452/2020, n. 453/2020, l’Agenzia delle Entrate ha risolto tre diverse istanze di interpello aventi a oggetto i requisiti per beneficiare del credito di imposta di cui all'articolo 1 del Dl 83/2014. In particolare i quesiti ruotano intorno al corretto inquadramento dei beni la cui detenzione a vario titolo consente di fruire del bonus.
Ok all’agevolazione Art-bonus per erogazioni a favore della Fondazione
Il complesso monumentale cittadino di particolare interesse storico e culturale può essere considerato un luogo della cultura di appartenenza pubblica e, di conseguenza, le erogazioni liberali dirette a sostenerlo possono beneficiare del credito d’imposta Art-bonus. È la sintesi della risposta n. 176/2020 dell’Agenzia, resa nei confronti della Fondazione istante che si occupa della tutela e della valorizzazione del complesso storico attraverso l’organizzazione di eventi, mostre, attività culturali e spettacoli.
Donazioni alla fondazione, via libera all'Art-bonus se il bene è di appartenenza pubblica
Usufruiscono dell'Art-bonus i contributi diretti alla fondazione per il restauro della villa storica concessa in uso dal Comune e sede del museo gestito dalla fondazione stessa e contenente una collezione non di proprietà pubblica. Niente agevolazione, invece, per le erogazioni liberali dirette esclusivamente all’ente. È quanto chiarito, in sintesi, dal Fisco con la risposta all’interpello 262/2019.
Le donazioni a un ente privato non possono fruire dell’Art-bonus
Le donazioni di denaro a favore del museo appartenente a una Fondazione privata che promuove e diffonde la cultura e l’arte non possono fruire dell’Art-bonus. È quanto stabilito dall’Agenzia dell'Entrate in risposta all’interpello n. 250/2019 alla Fondazione che ha utilizzato uno spazio del Comune, aggiudicatosi con un bando di gara, per la costruzione del museo.
I numeri dell'Art-bonus
Lo scorso 13 febbraio, in occasione del lancio del concorso Art bonus 2023, il Ministero della Cultura (MIC) ha reso noti i risultati della misura registrati alla fine del 2022.
Nel dettaglio, risultano oltre 2.434 gli enti registrati al portale abilitante per ricevere le erogazioni che ricadono nell'Art-bonus. Gli stessi enti, complessivamente, hanno pubblicato sulla piattaforma dedicata un totale di 5.731 raccolte fondi e, al momento, ne hanno chiuse con successo 2.650.
L'Art-bonus, operativo dal 2014 per favorire il mecenatismo culturale, ha finora raccolto più di 757 milioni di euro su tutto il territorio nazionale e coinvolto oltre 32.717 mecenati.