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Pressing del MIT sulle stazioni appaltanti: applicate il dl Semplificazioni

Il MIT chiede alle stazioni appaltanti di applicare il decreto SemplificazioniContinua il pressing del MIT sulle stazioni appaltanti affinché applichino le deroghe sugli appalti previste dal dl Semplificazioni, accelerando in tal modo l’apertura dei cantieri e la spesa di fondi stanziati.

> Cosa prevede il decreto Semplificazioni per gli appalti

Dopo la circolare del 18 novembre indirizzata alle principali stazioni appaltanti italiane (Regioni, Province, Comuni, Provveditorati, ANAS e RFI), la ministra alle infrastrutture, Paola De Micheli, torna alla carica rivolgendosi questa volta alle società del gruppo FS (Anas e Rete Ferroviaria Italiana) che sono poste sotto la vigilanza diretta del ministero.

Il tema è serio e la posta in gioco è molto alta. Finora infatti il dl Semplificazioni non ha inciso particolarmente sull’accelerazione degli appalti pubblici in Italia. I segnali che arrivano da ogni parte dello Stivale, infatti, mostrano una certa reticenza delle stazioni ad inserire nelle gare le semplificazioni al Codice appalti previste dal decreto.

Un atteggiamento che rischia di minare al cuore il sistema di efficientamento del public procurement italiano su cui invece il governo ha puntato molto, anche in vista dei miliardi che arriveranno dall’UE con il Recovery fund.

Per questo la circolare del MIT del 18 novembre si chiude con un invito incontrovertibile: “Il combinato disposto tra risorse disponibili e strumento normativo per spendere rapidamente, può produrre un balzo in avanti per la nostra economia; perché ciò avvenga è necessario che le stazioni appaltanti applichino la legge in tutte le sue potenzialità”.

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Le deroghe del dl Semplificazioni sono vincolanti oppure no?

Uno dei punti focali della questione è l'obbligatorietà o meno per le stazioni appaltanti di applicare le deroghe previste dal decreto 76-2020.

Stando al crescente numero di richieste di pareri all’ANAC e ai primi ricorsi presso i TAR, per ora sembrerebbe prevalere l’interpretazione che vede le deroghe come una facoltà, piuttosto che un obbligo. E secondo molti esperti anche la Circolare del MIT  n. 45113 del 18 novembre 2020 andrebbe verso quella direzione. Nelle 9 pagine che compongono il testo, infatti, la ministra ripercorre tutte le opportunità offerte dal decreto, parlando più che altro di possibilità.

Certo il peso dell’invito del MIT dovrebbe variare a seconda della stazione appaltante, rimandano in qualche modo più soft verso amministrazioni indipendenti e più pesante, invece, verso quelle che dipendendo in modo più diretto dal ministero.

La lettera del 25 novembre a ANAS e RFI

Da qui, probabilmente, anche la decisione di inviare una lettera solo ad ANAS e RFI dove la ministra invita le due stazioni appaltanti del gruppo FS “ad adottare tutti gli atti necessari ad esercitare, fin da subito, i poteri derogatori previsti dall'articolo 2 del decreto Semplificazioni (DL 76/2020)”, si legge nel comunicato del ministero, “per ciò che concerne l'attività di esecuzione dei lavori, la progettazione e l'esecuzione dei contratti”.

L'obiettivo è quello di accelerare l’apertura anche di quei cantieri che interessano opere con un’elevata complessità progettuale, esecutiva, attuativa, tecnico-amministrativa oppure destinate ad avere ricadute importanti sul tessuto socio economico, “nelle more del perfezionamento dell'iter amministrativo dell'articolo 9 dello stesso decreto relativo alla nomina dei commissari straordinari”, spiega il MIT.

Quello dei commissari straordinari, infatti, è un tassello importante dell'architrave per accelerare gli investimenti pubblici, soprattutto quelli infrastrutturali. Ma su questo fronte si attende ancora la decisione del Premier sull’elenco delle opere da commissariare, inviato da tempo da De Micheli che, nel mentre, spinge per accelerare gli interventi con gli strumenti che sono già operativi.

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