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Agricoltura: Italia chiede all'UE più tempo per le imprese in difficolta'

Mipaaf all'UE, prorogare domande PAC e scadenze PSREffetto della ormai diffusa emergenza coronavirus, è la lettera del Ministero delle politiche agricole alla Commissione europea per esortare Bruxelles a concedere più tempo alle imprese italiane in difficoltà.

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La richiesta nasce a seguito della prima analisi dello stato dell'arte effettuata dalla Task Force, insediata lo scorso 24 febbraio allo stesso ministero per fronteggiare le criticità vissute nel settore a causa del virus Covid-19.

Fondi europei agricoltura: le richieste dell'Italia all'Europa 

Il confronto con imprese agricole, associazioni di categoria, rappresentanti dei lavoratori e Regioni sugli ostacoli presenti attualmente nel compato ha generato il documento per chiedere all'UE di:

  • posticipare di un mese le scadenze per le domande relative alla Politica agricola comune (PAC),
  • prorogare al 15 ottobre alcune scadenze relative ai pagamenti diretti e al 31 dicembre i pagamenti delle misure a superficie dei Programmi di Sviluppo Rurale Regionali (PSR),
  • prorogare l'attuazione dei programmi di promozione e dei programmi di sostegno delle Ocm.

"La difficoltà che sta attraversando il settore è evidente e bisogna fare di tutto per allentare la morsa che stringe imprese e lavoratori. Le richieste che facciamo a Bruxelles vanno in questa direzione e soprattutto tendono ad impedire che possano vanificarsi risultati e sforzi di anni", ha affermato la ministra Teresa Bellanova.

UE: squilibri macroeconomici eccessivi in Italia

Si evidenziano nel testo una serie di difficoltà vissute dal comparto agroalimentare, dalla logistica verso Paesi extra-UE alla complessa attuazione dei programmi di promozione ed informazione dei settori vitivinicolo, ortofrutticolo, olio di oliva, frutta e latte nelle scuole, con il rinvio di numerosissime manifestazioni pubbliche.

Altri bassi per il settore sono: il rischio impasse nell'attuazione dei programmi di sostegno delle Ocm; le penalizzazioni delle attività commerciali con riflessi anche sul valore della produzione commercializzata; la difficoltà nella gestione delle misure dello sviluppo rurale, anche per i possibili slittamenti delle necessarie verifiche da parte degli organismi pagatori.

Proprio su quest'ultimo aspetto, l'ultimo passaggio è dedicato alla Puglia quale esempio di quanto il mutato scenario stia rallentando le azioni messe in campo dalle autorità regionali per completare le procedure di erogazione dei contributi previsti dal PSR, a suo tempo sospese a causa del contenzioso generatosi.

"Lo slittamento di una iniziativa pubblica significa mandare in fumo investimenti e lavoro rilevanti, ed è un problema che va assolutamente affrontato. Così i problemi nella gestione di alcune misure dei Piani di Sviluppo regionali. Altra storia la Puglia. Lì dobbiamo evitare che l'agricoltura pugliese paghi un danno troppo alto per i milioni e milioni che la Regione non è stata capace di spendere e che rischiano il definanziamento", ha concluso la ministra Bellanova.

Gentiloni e le rassicurazioni sull'emergenza coronavirus

Sempre a proposito del Coronavirus e delle tensioni tra Governo e alcune Regioni sulla gestione della stessa, il commissario per gli affari economici Paolo Gentiloni ha ribadito l’importanza della collaborazione quale fattore indispensabile per la risoluzione della criticità: "La Commissione europea sostiene e apprezza il lavoro delle istituzioni italiane e delle autorità sanitarie italiane. Di fronte all'impatto economico del Coronavirus sarà necessario coordinarsi tra i diversi Paesi Ue per adottare delle misure anti-cicliche, che favoriscano l'espansione ed evitino rischi di recessione".

In definitiva, emergono toni rassicuranti in merito alle sinergie con le autorità europee per il superamento dell’ostacolo: "Le nostre regole del patto di stabilità e crescita prevedono che in caso di circostanze eccezionali non dipendenti dai governi ma da cause esterne ci possano essere delle deviazioni dagli impegni di finanza pubblica. Questo è un chiaro caso di questo genere e quando arriverà la richiesta del governo italiano la Commissione europea la esaminerà con la massima apertura e disponibilità".

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