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Parte il programma di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano

Cambiamento climatico - Foto di Markus Spiske da PexelsAvviato dal Ministero della Transizione ecologica con ANCI e ISPRA, il programma sperimentale può contare su 80 milioni. Obiettivo: realizzare interventi di forestazione urbana, edilizia climatica, riciclo e riutilizzo delle acque reflue e rigenerazione urbana nelle città con più di 60mila abitanti.

Il climate change è già realtà, per questo l’UE ha preparato una strategia di adattamento alle sue conseguenze

L’iniziativa intende aumentare la resilienza dei centri urbani ai rischi generati dai cambiamenti climatici, con particolare riferimento alle ondate di calore e ai fenomeni di precipitazioni estreme e di siccità.

Si tratta di un Programma sperimentale, il primo a porsi questi obiettivi a livello nazionale, per ora destinato ai Comuni con popolazione superiore ai 60.000 abitanti, teso a favorire la pianificazione a livello locale per l’adattamento e la sperimentazione di misure pilota e concrete da attuare nelle aree urbane, con il coinvolgimento di amministrazioni e cittadini, per fronteggiare in modo più efficace le conseguenze del global warming, riducendo la vulnerabilità delle città.

Gli interventi ammessi

In particolare, il Programma si focalizza sulla realizzazione di interventi:

Green e Blue, quali:

  • realizzazione di spazi verdi in ambito urbano o di forestazione periurbana, funzionali a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici; 
  • utilizzo di materiali riflettenti/basso assorbimento di calore, per utilizzi orizzontali e verticali, ad esempio per pavimentazioni/arredo urbano, strutture ombreggianti;
  • realizzazione di interventi di edilizia climatica, tetti e pareti verdi, boschi verticali, barriere alberate ombreggianti, sistemi di coibentazione e ventilazione naturale, tetti freddi e tetti ventilati, ecc.;
  • creazione di sistemi di raccolta delle acque meteoriche, con depurazione e accumulo finalizzato al riciclo per usi non umani, per un uso più efficiente e razionale delle risorse idriche, anche con un’ottica di innovatività e di città smart;
  • interventi finalizzati al riciclo e riutilizzo delle acque reflue depurate, con la finalità di impiegare la risorsa idrica per altri scopi (es. agricoltura, irrigazione parchi e giardini, lavaggio stradale, usi ornamentali anche per il miglioramento della fruizione e del microclima degli spazi pubblici, ecc.) e di rinforzare pratiche di circolarità nella gestione del ciclo idrico integrato.

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  • creazione, ampliamento o rifacimento in ambito urbano di aree pedonali, parcheggi, piazze, bordi stradali, percorsi, ecc., con la rimozione della pavimentazione esistente e il ripristino della permeabilità del suolo in chiave di rigenerazione urbana;
  • sperimentazione sugli spazi pubblici di soluzioni per il drenaggio urbano sostenibile, intese in chiave di rigenerazione urbana, come le piazze/spazi multifunzione o strutture, vasche, serbatoi deputati alla raccolta e al deflusso dell’acqua meteorica in caso di precipitazioni estreme. 

Il programma prevede inoltre una serie di misure di rafforzamento della capacità adattiva, finalizzate a migliorare la conoscenza a livello locale, la redazione di strumenti di pianificazione comunale di adattamento ai cambiamenti climatici e di sensibilizzazione, formazione, partecipazione per gli operatori del settore e per la rete dei portatori di interesse. 

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Le risorse a disposizione

Il programma sperimentale può contare su un budget di circa 80 milioni ripartiti in base al numero di residenti dei Comuni:

  • il 40% delle risorse andrà ai Comuni capoluogo delle città metropolitane; 
  • il 30% agli altri Comuni con popolazione residente non inferiore a 100.000 abitanti; 
  • il restante 30% andrà in favore dei Comuni con popolazione residente minore a 100.000 abitanti e non inferiore a 60.000 abitanti.

I tempi per partecipare

I Comuni interessati a partecipare al programma possono inviare la domanda di ammissione al finanziamento entro il 6 settembre

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