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Anche Centro e Nord Italia nella Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale

Aiuti di stato a finalità regionale La Commissione europea ha accolto una modifica al documento presentato dall'Italia che definisce le zone ammissibili agli aiuti di Stato a finalità regionale 2022-2027. Con questo emendamento sono state selezionate le regioni riconosciute come "zone c".

Via libera alla riforma sugli aiuti di Stato a finalità regionale

Considerando le notevoli disparità territoriali in Europa in termini di benessere economico, reddito e disoccupazione, il regime di aiuti di Stato a finalità regionale nasce con l'obiettivo di sostenere lo sviluppo delle zone svantaggiate, garantendo nel contempo parità di condizioni tra i 27 Stati membri. 

Negli orientamenti riveduti approvati da Bruxelles, che sono entrati in vigore il 1° gennaio 2022, non solo sono state definite le condizioni alle quali gli aiuti a finalità regionale possono essere considerati compatibili con il mercato interno, ma anche i criteri per individuare le zone che soddisfano le condizioni di cui all'articolo 107, paragrafo 3, lettere a) e c), TFUE, rispettivamente note come "zone a" e "zone c".

Queste linee guida, inoltre, offrono ai Paesi dell'Unione maggiori possibilità di dare sostegno alle Regioni che affrontano delle sfide strutturali, come ad esempio lo spopolamento, affinché possano contribuire pienamente alla transizione verde e digitale.

In virtù degli obiettivi di coesione che sono al centro delle politiche comunitarie, in questo contesto si inserisce la carta dell'Italia per la concessione degli aiuti a finalità regionale, approvata da Bruxelles il 2 dicembre 2021.

Nel rispetto delle regole definite a livello comunitario, l'Italia ha avuto la possibilità di designare le cosiddette "zone c" in un secondo momento rispetto all'approvazione della propria carta degli aiuti a finalità regionale da parte della Commissione europea, attraverso un emendamento allo stesso documento. Questa modifica è stata accolta da Bruxelles in data 18 marzo 2022. 

Carta aiuti di stato a finalità regionale dell'Italia 2022-27

La carta degli aiuti di Stato a finalità regionale dell'Italia stabilisce quali siano i territori ammissibili alle agevolazioni e l'intensità massima di aiuto, ossia l'importo limite dell'aiuto che può essere concesso per ciascun beneficiario, espresso sotto forma di percentuale dei costi di investimento.

In base alle linee guida sugli aiuti di Stato a finalità regionale, il regime riguarda un gruppo ben definito di Regioni nel dettaglio:

  • Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna rientrano tra le regioni più svantaggiate dell'UE, con un PIL pro capite inferiore al 75% della media UE. Queste Regioni, riconosciute come "zone a", sono ammissibili agli aiuti di Stato con un'intensità massima per le grandi imprese comprese tra il 30% e il 40%, in funzione del PIL pro capite della zona di appartenenza;
  • Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta Veneto, sono state definite con un emendamento alla carta degli aiuti a finalità regionale. Queste Regioni, riconosciute come "zone c", sono ammissibili agli aiuti di Stato con un'intensità massima per le grandi imprese comprese tra il 10% e il 25% dei costi d'investimento.

In tutte le zone menzionate le intensità massime di aiuto possono essere maggiorate di 10 punti percentuali per gli investimenti delle imprese di medie dimensioni e di 20 punti percentuali per gli investimenti - in particolare quelli iniziali con costi ammissibili fino a 50 milioni di euro - delle piccole imprese.

Aiuti di stato, via libera di Bruxelles alla proroga del regime italiano

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