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Crediti d’imposta energia in scadenza: cosa cambia da aprile

Decreto Energia - Foto di eric anada da PexelsLa prossima settimana il Consiglio dei Ministri dovrebbe licenziare un nuovo decreto bollette per rivedere i crediti d’imposta contro il caro energia, in scadenza a fine marzo, e prorogare il bonus sociale. I tax credit per le aziende saranno rimodulati alla luce del calo del prezzo del gas e dell'indicazione arrivata da Bruxelles: gli aiuti per l'energia dovrebbero essere eliminati gradualmente e circoscritti solo ad alcune categorie più esposte ai rincari. Da ottobre arriva anche il bonus riscaldamento.

Bollette, il punto sul bonus sociale

Contro i rincari delle bollette di luce e gas sono state attivate diverse misure di aiuto alle imprese: dai crediti d'imposta alla possibilità di pagare le bollette a rate. 

Finora diversi provvedimenti hanno previsto crediti d'imposta e aiuti alle imprese per pagare le bollette. Si tratta del decreto Bollette (n. 17/2022), del decreto Energia (n. 21/2022), del decreto Aiuti (50/2022), seguito dal decreto Aiuti bis (n. 115/2022) e dal decreto Aiuti ter (n. 144/2022).

Ulteriori misure per far fronte alla crisi energetica sono contenute nel decreto Aiuti quater (DL 176/2022) e trovano posto anche nella Legge di Bilancio 2023, la legge n. 197 del 29 dicembre 2022, entrata in vigore il 1° gennaio 2023. Il focus di entrambi i provvedimenti è sui crediti d’imposta energia: la legge di bilancio, in particolare, innalza il tax credit per bar, ristoranti e piccole attività economiche, aumenta i crediti d’imposta per energivori e gasivori, prolunga l'azzeramento degli oneri generali di sistema nel settore elettrico e introduce un incentivo, gestito da Terna, per la riduzione dei consumi di energia elettrica.

Gli aiuti scadono a fine marzo e il Governo è pronto a modificarne l'assetto: "Il Governo, consapevole del perdurare, seppure in misura attenuata, delle emergenze legate al costo dell'energia elettrica e del gas e dell'imminente scadenza delle precedenti misure, ha allo studio un provvedimento di urgenza", ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti il 23 marzo durante un question time al Senato.

Al momento, lo ricordiamo, la Legge di Bilancio ha prorogato i tagli in bolletta sugli oneri di sistema per le famiglie e i crediti d’imposta per le imprese fino al prossimo 31 marzo. Dal 1° aprile sarà prorogato il bonus sociale destinato alle famiglie con redditi bassi e saranno rimodulati gli aiuti per le imprese. E da ottobre arriva anche un'altra novità: un bonus riscaldamento che andrà a compensare le spese di riscaldamento sostenute tra ottobre e dicembre e che sarà erogato ai nuclei familiari senza prevedere requisiti di reddito mediante la bolletta elettrica.

In questo articolo forniamo una panoramica complessiva degli aiuti alle imprese per tagliare i costi energetici e delle ipotesi che circolano intorno ai tax credit energia dal 1° aprile.

I decreti contro il caro energia

Crediti d’imposta energia 

Nel corso del 2022 sono stati introdotti diversi crediti d'imposta energia rivolti a un'ampia platea di imprese. Di seguito il punto aggiornato sui diversi tax credit.

Credito d'imposta alle imprese energivore e gasivore

Alle imprese energivore, a forte consumo di energia elettrica è riconosciuto un credito di imposta ad hoc, con percentuali che hanno subito variazioni nel corso del tempo. Nel dettaglio il tax credit è: 

  • del 20% per il primo trimestre 2022;
  • del 25% per il secondo e terzo trimestre 2022;
  • del 40% per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022;
  • del 45% per il primo trimestre 2023, novità introdotta dalla legge di bilancio 2023.

Un tax credit ad hoc è previsto anche per le imprese gasivore, quelle cioè a forte consumo di gas naturale. Anche in questo caso la percentuale del crediti d'imposta ha subito variazioni nel corso dei mesi, arrivando a un tax credit: 

  • del 10% per il primo trimestre 2022;
  • del 25% per il secondo trimestre 2022;
  • del 25% per il terzo trimestre 2022;
  • del 40% fino a dicembre 2022;
  • del 45% per il primo trimestre 2023 per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici, come previsto dalla Manovra.

Credito d'imposta energia per le imprese più piccole

Una novità introdotta dal decreto Aiuti ter riguarda l'allargamento dei crediti d'imposta energia alle imprese più piccole. Si tratta per intenderci di bar, negozi, ristoranti, una vasta platea di imprese (circa 2 milioni di imprese) che prima era rimasta esclusa dai tax credit per i rincari delle bollette. 

In termini tecnici si tratta di quelle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza pari o superiore a 4,5 kW. 

Anche in questo caso il credito d’imposta è stato modificato nel corso dei mesi prevedendo una percentuale di aiuto: 

  • del 30% fino a fine 2022;
  • del 35% nel primo trimestre 2023 (novità inserita in legge di bilancio).

Credito d'imposta per l'acquisto di gas naturale per le imprese non gasivore

Alle imprese diverse dalle gasivore è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto del gas naturale, un contributo straordinario sotto forma di credito di imposta, in percentuale sulla spesa sostenuta per l’acquisto del medesimo gas, consumato per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici.

Anche in questo caso nel corso dei mesi le percentuali del tax credit per le aziende non gasivore è stato modificato nel corso dei mesi, prevedendo un credito: 

  • del 25% per il secondo trimestre 2022;
  • del 25% per il terzo trimestre 2022;
  • del 40% per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022;
  • del 45% per il primo trimestre 2023 (come previsto dalla manovra).

Incentivo per la riduzione dei consumi di energia elettrica 

La Manovra 2023 introduce anche un nuovo incentivo, gestito da Terna, per ridurre i consumi di energia elettrica nelle ore di picco. 

Funzionerà su base concorsuale, tramite una procedura aperta a tutti i clienti o gruppi di clienti.

I soggetti che intendono accedere all’incentivo, imprese e non, dovranno assumere l’impegno di ridurre i consumi elettrici nel periodo compreso tra il 1° dicembre 2022 e il 31 marzo 2023 ai sensi delle indicazioni contenute nel Temporary Framework (regolamento 1854/2022). 

Entro cinque giorni dalla data di entrata in vigore della disposizione inserita nella legge di bilancio, Terna S.p.A. deve trasmettere una proposta di procedura al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, che provvederà poi ad approvarla una volta sentita l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.

Il sistema servirà a gestire le situazioni in cui i picchi di domanda di energia potrebbero creare una congestione del sistema. La proposta di procedura individua quindi le ore di picco che rappresentano la base per il calcolo dell’obiettivo di riduzione dei consumi, e reca le previsioni sul consumo lordo di energia elettrica in queste ore, anche considerando i dati storici, rispetto al quale è definito l’obiettivo di riduzione dei consumi stessi.

Il servizio di riduzione dei consumi è coordinato con la procedura prevista dal decreto del Ministro della transizione ecologica n. 464 del 21 ottobre 2022 finalizzata al contenimento indiretto dei consumi di gas da parte dei carichi industriali che offrono il servizio di interrompibilità elettrica e tiene conto delle esigenze di adeguatezza del sistema elettrico nazionale. 

Il servizio di riduzione dei consumi può essere esteso, su base annuale, per le esigenze di riduzione indiretta dei consumi di gas per l’anno 2023. 

Azzeramento degli oneri generali di sistema 

Un’altra misura di sostegno rivolta alle imprese riguarda l’annullamento degli oneri generali di sistema per il settore elettrico. Misura anche questa prorogata di trimestre in trimestre sia:

  • per le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW fino al quarto trimestre 2022 (come previsto dal decreto 50/2022);
  • per quelle con potenza disponibile fino a 16,5 kW fino al primo trimestre 2023 (come previsto dalla finanziaria 2023).

Rateizzazione delle bollette 

Per dare una risposta immediata alle aziende che rischiano di non riuscire a fronteggiare gli effetti del caro energia, il decreto 21/2022 ha previsto la possibilità di pagare le bollette a rate

Non si tratta di una misura nuova, a dire il vero. Già la legge di bilancio 2022 aveva previsto la possibilità di rateizzare le bollette luce e gas

Il decreto 21/2022, nel dettaglio, stabilisce che le imprese con sede in Italia, clienti finali di energia elettrica e di gas naturale, possono richiedere ai propri fornitori la rateizzazione degli importi dovuti per i consumi energetici relativi ai mesi di maggio e giugno 2022. Il numero massimo di rate mensili non può essere superiore a 24.

A prorogare la misura ci pensa il decreto Aiuti quater. Le imprese potranno richiedere ai fornitori la rateizzazione, per un massimo di 36 rate mensili, degli importi dovuti relativi alla componente energetica di elettricità e gas naturale per i consumi effettuati dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023.

Per assicurare la più ampia applicazione della misura, SACE S.p.a. è autorizzata a concedere una garanzia pari al 90% degli indennizzi generati dalle esposizioni relative ai crediti vantati dai fornitori di energia elettrica e gas naturale residenti in Italia. La garanzia è rilasciata a condizione che l’impresa non abbia approvato la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni negli anni per i quali si richiede la rateizzazione, sia per sé stessa che per quelle del medesimo gruppo.

Modifiche in vista da aprile 

Le misure per aiutare famiglie e imprese a pagare le bollette sono figlie dell'emergenza legata ai rincari dei prezzi dell'energia. Nel frattempo l'andamento dei prezzi è mutato e i costi di luce e gas sono scesi rispetto allo scorso anno.

Un cambiamento che induce l'Esecutivo a “rimettere mano alle misure e prorogarle, non nella stessa forma, ma stiamo studiando meccanismi piú efficienti in termini di aiuti e piú flessibili rispetto all'andamento dei consumi e che orientino le famiglie e premino comportamenti virtuosi”, come spiegato a fine gennaio dal ministro dell'Economia. 

Un segnale nel frattempo è arrivato l’8 marzo da Bruxelles, nel corso della presentazione degli orientamenti per le politiche di bilancio 2024.

“I governi dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, tutelare gli investimenti pubblici ed eliminare gradualmente le misure di sostegno all'energia, cominciando da quelle meno mirate”, ha spiegato il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni. 

L’indicazione di Bruxelles di ricalibrare e depotenziare gli aiuti contro i rialzi in bolletta si salda all'analisi sul costo delle misure anticrisi. In base a quanto indicato nel dossier sulla finanza pubblica preparato da Camera e Senato proprio a inizio marzo, le misure per contrastare il rialzo dei prezzi dell’energia e dei prodotti energetici nel 2022 hanno avuto un impatto importante sul bilancio statale60 miliardi, di cui circa 46,43 miliardi di euro derivanti dalle misure direttamente rivolte a contenere la spesa per elettricità, gas e carburante e circa 14,04 miliardi destinati ad ulteriori misure volte a tutelare il potere d’acquisto, in particolare dei lavoratori e delle famiglie (circa 12,49 miliardi di euro) e delle imprese (circa 1,55 miliardi di euro), favorendone la liquidità e promuovendo processi di conversione energetica e di miglioramento della loro efficienza energetica.

Se si dovesse optare per una proroga degli incentivi energetici a partire da aprile, le risorse cui il Governo potrebbe attingere, almeno in parte, sarebbero quelle supplementari a valere sui fondi strutturali europei 2014-2020 grazie alla flessibilità concessa dal pacchetto SAFE, che permette di destinare fino al 10% dei fondi europei non ancora spesi della scorsa programmazione per misure di contrasto al caro bollette.

Come cambieranno i crediti d'imposta energia ad aprile: le ipotesi

In base alle anticipazioni disponibili, per i nuovi aiuti alle imprese a partire dal 1° aprile il Governo potrebbe puntare su un sistema di incentivi che diminuiscono al diminuire del prezzo del gas.

I crediti d'imposta alle imprese energivore e gasivore dovrebbero:

  • restare al 45% se il prezzo del gas supera una certa soglia (soglia che dovrebbe essere fissata a 70 euro);
  • scendere al 22,5%, quindi dimezzati, se il prezzo del gas rientra in una soglia inferiore (probabilmente tra 40 e 70 euro);
  • essere azzerati se i prezzi dovessero ulteriormente ridursi.

Stesso meccanismo per le imprese più piccole:

  • il credito d’imposta resterebbe del 35% con il prezzo del gas oltre la soglia ipotetica di 70 euro;
  • sarebbe dimezzato, scendendo così al 17,5% se il prezzo del gas rientra in una soglia inferiore (probabilmente tra 40 e 70 euro);
  • sarebbero azzerato se i prezzi dovessero ulteriormente ridursi.

Il 23 marzo, partecipando al question time al Senato, Giorgetti ha inoltre spiegato che "il Governo intende confermare, anche per il secondo trimestre 2023, la riduzione al 5% dell'aliquota Iva sul gas (dal 10% o al 22% in base alla tipologia di cliente), usato per la combustione per usi civili e industriali, e prevedere adeguate misure per le somministrazioni di energia termica in esecuzione di contratti servizio energia, nonché per le forniture di servizi di teleriscaldamento".

Il lavoro sui tax credit energia è in pieno corso e sarà definito con il nuovo decreto bollette, atteso sul tavolo del Consiglio dei Ministri il 28 marzo. 

Le diverse misure allo studio del Governo, ha spiegato Giorgetti, "avranno una durata temporale differenziata anche in attesa del nuovo quadro economico che emergerà dal Documento di economia e finanza e del perfezionamento del dibattito relativo al REPowerEU e dalle misure che potranno essere finanziate nell'ambito di tale iniziativa, nonchè degli adeguamenti delle misure PNRR già esistenti che saranno negoziati con la Commissione europea".

Il decreto rinnoverà anche il bonus sociale per le famiglie, prevedendo una proroga con le attuali soglie Isee. Misura cui da ottobre si aggiungerà un altro contributo, un bonus riscaldamento. Una novità anticipata sempre da Giorgetti il 23 marzo e attualmente "allo studio". Si tratta di "una misura che decorrerà dal primo ottobre, con l'inizio dell'anno termico: un contributo a compensazione per le spese di riscaldamento che sarà erogato ai nuclei familiari mediante la bolletta elettrica". 

I testi normativi di riferimento 

Decreto Bollette - decreto n. 17/2022

Decreto Energia - decreto 21/2022

Decreto Aiuti - decreto 50/2022

Decreto Aiuti Bis - decreto 115/2022

Decreto Aiuti Ter - decreto 144/2022

Decreto Aiuti Quater - decreto 176/2022

Legge di Bilancio 2023 - Legge n. 197/2022

Foto di eric anada da Pexels

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