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Il testo della Nadef 2022: 10 mld per il prossimo decreto, giù le previsioni di crescita 2023

Consiglio dei Ministri - Photo credit: Palazzo ChigiIl Ministero delle Economia e delle finanze ha pubblicato il testo della Nota di aggiornamento al DEF approvata dal Consiglio dei Ministri il 28 settembre, che rivede al rialzo la crescita attesa per il 2022, ma taglia le previsioni per il prossimo anno alla luce del rallentamento dell'economia globale ed europea. Giù debito e deficit, con spazi compresi tra 8 e 10 miliardi per l'azione del nuovo Governo di centrodestra.

PNRR, Manovra e aiuti anticrisi: agenda serrata per il nuovo Governo

La Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF) 2022, approvata dal CdM su proposta del presidente Mario Draghi e del ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, delinea il quadro tendenziale dei saldi di finanza pubblica, quindi uno scenario a politiche invariate basato sulla legislazione vigente, lasciando al nuovo Governo il compito di definire gli obiettivi programmatici per il triennio 2023-2025.

Lo stesso approccio verrà adottato presumibilmente sulla manovra: il Governo Draghi potrebbe presentare a Bruxelles solo una bozza di Documento programmatico di bilancio, mentre sarà il nuovo Esecutivo di centrodestra a definire i contenuti della legge di Bilancio 2023, anche se con spazi di azione che appaiono piuttosto limitati.

La Nadef registra infatti, a fronte di una crescita superiore alle aspettative nel 2022, un significativo peggioramento delle previsioni per il 2023. Anche se, precisa la nota del MEF che accompagna il testo della Nadef, si tratta di previsioni economiche improntate a “un approccio prudenziale” e che “non tengono conto dell’azione di politica economica che potrà essere realizzata con la prossima legge di bilancio e con altre misure”.

Nadef 2022: crescita rallenta, margini di miglioramento da fondi PNRR e manovra 2023

La Nota di aggiornamento al DEF prevede per l’anno in corso una crescita superiore alle aspettative: il livello tendenziale del prodotto interno lordo (PIL) dovrebbe aumentare del 3,3%, in aumento rispetto al 3,1% contenuto nello scenario programmatico del DEF in aprile, e grazie all'andamento positivo delle entrate e al contenimento della spesa primaria, anche l’indebitamento netto (deficit) tendenziale dovrebbe ridursi, passando dal 7,2% del 2021 al 5,1% del 2022, anche qui facendo meglio dell’obiettivo programmatico definito in primavera (5,6%).

Il calo del deficit, combinato con la discesa del rapporto debito/PIL (dal 150,3% del 2021 al 145,4% previsto per il 2022, per arrivare al 139,3% nel 2025) dovrebbe liberare risorse comprese tra 8 e 10 miliardi di euro, che il prossimo Governo potrà utilizzare per finanziare un nuovo decreto anticrisi.

Fin qui le buone notizie. Per il 2023, alla luce dell’aumento dei prezzi dell’energia, dell’inflazione e dell'incertezza della situazione geopolitica, anche l'Italia risentirà del rallentamento dell’economia globale ed europea. La Nadef prevede infatti che il prossimo anno la crescita tendenziale prevista scenda dal 2,4% programmatico del DEF allo 0,6%.

Naturalmente, trattandosi di previsioni costruite a politiche invariate, esistono spazi di miglioramento che potranno derivare dalle misure della prossima legge di Bilancio e, laddove questa si confermasse – come da attese – di impatto limitato, dai fondi del PNRR.

“Le risorse a disposizione del Paese per rilanciare gli investimenti pubblici e promuovere quelli privati, sia in nuovi impianti sia in innovazione – si legge nel documento - non hanno tuttavia precedenti nella storia recente e potranno dar luogo a una crescita sostenibile ed elevata, così da porre termine alla lunga fase di sostanziale stagnazione dell’economia”.

La Nadef stima infatti che solo 21 degli oltre 191 miliardi del Recovery and Resilience Facility assegnati all'Italia saranno effettivamente spesi entro la fine di quest’anno. Le risorse residue, circa 170 miliardi da spendere entro il 2026, “se pienamente utilizzate” - sottolinea il documento - potranno dare “un contributo significativo alla crescita”.

Per approfondire: Dalla Legge di Bilancio al PNRR: i dossier in bilico con la crisi di Governo

Consulta il testo della Nota di aggiornamento al DEF (Nadef) 2022 e dei relativi allegati

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