PNRR, in arrivo l'assegno universale per gli anziani non autosufficienti
Con il disegno di legge delega, approvato ieri dall'Aula del Senato, oltre al riordino delle politiche per la terza età viene introdotto anche un nuovo bonus universale per gli anziani non autosufficienti che assorbirà le altre agevolazioni, tra cui l'indennità di accompagnamento.
Bollette, il punto sul bonus sociale
In attuazione della Missione 5 Componente 2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il provvedimento rappresenta un "Patto per la Terza età" e pone le basi della riforma complessiva delle politiche in favore degli anziani e contro la loro marginalizzazione.
Il disegno di legge delega, infatti, prevede il riordino, la semplificazione e il coordinamento delle disposizioni attualmente in vigore in materia di assistenza alle persone anziane.
Guardando all'iter, il provvedimento è stato licenziato in prima lettura e a larga maggioranza dall'Aula del Senato, in data 9 marzo. La prossima settimana approderà a Montecitorio per l'esame della Camera dei Deputati, per poi essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale nei tempi previsti dal PNRR, ossia entro il mese di marzo. Da aprile 2023 si lavorerà alla stesura dei decreti attuativi.
"Sono tanti gli interventi che verranno messi in cantiere dal punto di vista sanitario, sociale, assistenziale e relazionale, con l'obiettivo di prendersi cura degli anziani a 360 gradi e rispondere a tutti i loro bisogni ed esigenze", ha affermato la premier Giorgia Meloni in occasione dell'approvazione del ddl in Consiglio dei ministri lo scorso 18 gennaio.
Tra le misure previste dalla normativa figura anche l'introduzione, in via sperimentale e progressiva, di una prestazione universale graduata per sostenere economicamente gli anziani non autosufficienti.
Cos'è l'assegno universale anziani non autosufficienti
L'indennità, riservata alle persone anziane non autosufficienti, sarà concessa su domanda dell'interessato e graduata secondo gli specifici bisogni assistenziali dei beneficiari.
Come per i sostegni alla natalità con l’introduzione dell’assegno unico per i figli, il sussidio andrà ad assorbire le altre prestazioni assistenziali per il sostegno delle persone anziane non autosufficienti e il supporto ai familiari che partecipano all’assistenza attualmente riconosciuti.
Ad ogni modo, l’importo dell’assegno non dovrà inferiore a quello delle prestazioni di cui il soggetto interessato beneficia attualmente. La prestazione potrà essere erogata sotto forma di erogazione in denaro o di servizi alla persona.
Per mettere a terra questa indennità, dovrebbe essere istituito un fondo ad hoc denominato "Fondo per la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti", finanziato dalle risorse provenienti dagli eventuali risparmi di spesa sanitaria provenienti dall’attuazione delle disposizioni di potenziamento dell’assistenza e dalla risorse assorbite dalla nuova prestazione universale.
Quando richiedere l'assegno anziani non autosufficienti?
Per ora le informazioni relative all'assegno scarseggiano. Pertanto, per avere un quadro più completo sulla misura è necessario aspettare la pubblicazione del disegno di legge delegata sulla Gazzetta ufficiale e dei decreti attuativi, così da vedere come saranno effettivamente attuati gli interventi.
Oltre ad attuare una delle riforme del PNRR, l'intervento mira ad implementare anche le norme contenute nella legge di bilancio 2022 che, tra le varie cose, interviene anche in materia di sostegno agli anziani non autosufficienti.
Riforma Terza età: focus su invecchiamento attivo, assistenza domiciliare e co-housing
Per quanto concerne il resto dei contenuti della riforma delle politiche per gli anziani, il "Patto per la Terza età" impegna il Governo ad adottare misure volte all'invecchiamento attivo, alla promozione dell'autonomia e alla prevenzione delle fragilità, anche attraverso la revisione dell'assistenza domiciliare e il riconoscimento delle cure palliative.
Il disegno di legge, che recepisce le indicazioni di Terzo Settore e categorie professionali di riferimento, muove dal riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio e dal principio di semplificazione e integrazione delle procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente.
Grazie allo snellimento della burocrazia e all’istituzione dei "punti unici di accesso" (PUA) diffusi sul territorio, si potrà effettuare, in una sede unica, una valutazione multidimensionale finalizzata a definire il "progetto individualizzato di assistenza integrata" (PAI) che indicherà tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie per la persona anziana.
Ulteriori elementi di rilievo sono:
- la definizione di una specifica governance nazionale delle politiche in favore della popolazione anziana, con il compito di coordinare gli interventi;
- la promozione di misure a favore dell’invecchiamento attivo e dell’inclusione sociale, anche sostenendo il cosiddetto "turismo lento";
- la promozione di nuove forme di coabitazione solidale per le persone anziane e di coabitazione intergenerazionale, anche nell’ambito di case-famiglia e condomini solidali, aperti ai familiari, ai volontari e ai prestatori di servizi sanitari, sociali e sociosanitari integrativi;
- la promozione d’interventi per la prevenzione della fragilità delle persone anziane;
- l’integrazione degli istituti dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) e del servizio di assistenza domiciliare (SAD);
- il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice;
- la previsione d’interventi a favore dei caregiver familiari.