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L’UE chiede contributi sul piano per le pompe di calore

Foto di VV1ntermute da PixabayLa Commissione UE ha lanciato una consultazione pubblica, rivolta a tutti gli stakeholder interessati a dire la loro sul tema delle pompe di calore. I risultati confluiranno nel lavoro di Bruxelles su un prossimo Piano d’azione sulle pompe di calore, che dovrebbe vedere la luce a fine 2023.

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Secondo l’UE, infatti, è cruciale procedere speditamente con l'introduzione delle pompe di calore in tutta l'UE. Consentendo di abbandonare il riscaldamento e il raffreddamento alimentati da combustibili fossili, infatti, le pompe di calore sono fondamentali per la transizione verso l'energia pulita e per raggiungere la neutralità del carbonio nel settore edile, in linea con gli obiettivi fissati nel Green Deal europeo e nel piano REPowerEU.

Per questo Bruxelles punta  a varare nei prossimi mesi un Piano d’azione che porti a tale risultato. Per evitare, però, di calare dall'alto soluzioni e regole, la Commissione ha preferito lanciare una consultazione pubblica sul tema.

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La consultazione sulle pompe di calore

Aperta fino al 30 agosto 2023 e disponibile in tutte le lingue ufficiali dell’Unione, la consultazione online si concentra su quattro aree principali, fondamentali per l'espansione del settore delle pompe di calore:

  • un partenariato tra la Commissione, i paesi dell'UE e il settore stesso;
  • la comunicazione con tutti i gruppi di interesse e una partnership di competenze per l'introduzione delle pompe di calore;
  • la legislazione, in particolare la progettazione ecocompatibile e l'etichettatura energetica;
  • finanziamenti accessibili.

Come accennato, l'obiettivo generale di questa iniziativa è quello di elaborare un Piano d'azione con misure specifiche che possano essere adottate anche a livello UE, nazionale, regionale e locale, capaci di affrontare i principali ostacoli e di rafforzare i fattori di attrazione per un'introduzione più rapida delle pompe di calore in tutta Europa.

I risultati della Consultazione saranno pubblicati in un rapporto di sintesi dei contributi pervenuti. “Solo le risposte inviate tramite il questionario online - spiega però Bruxelles - saranno prese in considerazione e incluse nel rapporto che riassume le risposte”.

Perchè l’UE vuole le pompe di calore?

La soluzione delle pompe di calore è presente un po' in tutti i documenti strategici europei che si occupano di transizione energetica.

Nel piano industriale del Green Deal, le pompe di calore sono indicate come una delle tecnologie chiave per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica dell'UE nel Net-Zero Industry Act per sostenere la produzione industriale.

Discorso analogo nel piano REPowerEU, che chiede di dare la priorità agli investimenti nelle energie rinnovabili e nell'efficienza energetica per ridurre le importazioni di combustibili fossili e raddoppiare gli attuali tassi di diffusione delle pompe di calore negli edifici. Il Piano richiede inoltre un'introduzione più rapida delle grandi pompe di calore per le reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento.

Più in generale, secondo Bruxelles è urgente passare a tecnologie di riscaldamento e raffreddamento rinnovabili ed efficienti negli edifici, nell'industria e nelle reti. Il rapporto della Commissione europea sulla competitività delle tecnologie per l'energia pulita indica che occorre accelerare ulteriormente l'introduzione di tutti i tipi di pompe di calore: dalle pompe di calore per le case unifamiliari, ai grandi condomini, agli edifici terziari e alle reti di calore, fino pompe di calore ad alta temperatura per applicazioni industriali.

Partecipa alla consultazione pubblica sulle pompe di calore

Foto di VV1ntermute da Pixabay

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