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UE: nuova organizzazione per la politica marittima integrata e la pesca

La Commissione europea ha deciso di riorganizzare in modo radicale la Direzione generale responsabile della pesca e degli affari marittimi: alla “DG FISH” subentrerà la "DG MARE". Il cambiamento più importante riguarda la creazione di tre Direzioni geografiche cui competerà la gestione sia della politica comune della pesca che della nuova politica marittima integrata dell’UE (Integrated Maritime Policy - IMP) nelle tre principali regioni marittime europee. La nuova struttura entrerà in vigore il 29 marzo.

Alle tre Direzioni geografiche competeranno le seguenti regioni:

  • Artico, Atlantico e regioni ultraperiferiche
  • Mediterraneo e Mar Nero
  • Mare del Nord, Mar Baltico e paesi privi di sbocco sul mare.

Ad esse si aggiungerà:

  1. una Direzione orizzontale incaricata del coordinamento e dell’elaborazione delle politiche;
  2. una Direzione internazionale responsabile della politica esterna sia per la pesca e gli affari marittimi che per le questioni connesse ai mercati;
  3. una Direzione che si occuperà delle questioni giuridiche, delle risorse, della comunicazione e delle relazioni con le altre istituzioni e con i gruppi di interesse.

La politica marittima integrata intende promuovere una migliore comprensione tra tutti i soggetti coinvolti nella gestione dei mari (istituzioni dell’UE, Stati membri, regioni costiere, settore privato, società civile e altri portatori di interessi). Essa mira inoltre a sviluppare nuovi strumenti atti a consentire un approccio più integrato in settori quali la sorveglianza marittima, la raccolta dei dati, la pianificazione territoriale e in altri settori politici.
La ristrutturazione della direzione generale incaricata del coordinamento di questa politica rispecchia il passaggio a una fase più concreta nello sviluppo della politica marittima integrata dell’UE e nell’attuazione di tale approccio integrato nell’organizzazione interna della Commissione.

La politica comune della pesca (PCP) costituisce il quadro giuridico dell’UE per la gestione della pesca. Essa comprende la gestione delle risorse, le questioni relative alla flotta, il controllo e la sorveglianza delle attività di pesca, le azioni strutturali finanziate dal Fondo europeo per la pesca, i mercati e le relazioni internazionali. La riforma della PCP attuata nel 2002 ha permesso di adeguare maggiormente la gestione della pesca alle peculiarità dei vari mari ed oceani.

Tra le principali innovazioni adottate in tale contesto figura la creazione dei consigli consultivi regionali, organismi destinati a promuovere il dialogo tra i portatori di interesse e a rafforzarne la consultazione da parte della Commissione e degli Stati membri. La nuova struttura rispecchia inoltre la necessità di adeguarsi ai vari allargamenti dell’Unione europea e la crescente diversità delle regioni di pesca dell’Europa.
(Fonte: Europa Press Releases)

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