logo-gruppo-bancario-iccrealogo BCC-credito-cooperativo

IVA - piano Ue per sostenere imprese e combattere frodi

 

Obiettivo del piano è promuovere uno spazio unico europeo sull'IVA attraverso norme più semplici e strumenti di lotta all'illegalità.

Calculator - Pixabay

Partite IVA - Agenzia Entrate, chiarimenti su regime forfettario 2016

Mercato unico digitale - e-commerce, novita’ per imprese e consumatori

La Commissione europea ha presentato oggi il piano d’azione Ue sull’IVA, che prevede una serie di azioni per l'aggiornamento delle attuali norme comunitarie in materia. L'iniziativa punta a contribuire alla creazione di uno spazio unico europeo dell’imposta sul valore aggiunto, a contrastare le frodi, sostenere le imprese e facilitare lo sviluppo di economia digitale e commercio elettronico.

Spazio unico europeo IVA

La Commissione europea intende presentare, nel 2017, una proposta di norme definitive per la creazione di uno spazio unico europeo dell’IVA al fine di aggiornare l'attuale sistema per il commercio transfrontaliero, entrato in vigore nel 1993 come strumento transitorio, che lascia ampio spazio alle possibilità di frode.

Se le transazioni transfrontaliere continueranno ad essere tassate in base alle aliquote dello Stato membro di destinazione, come avviene attualmente, la riscossione delle imposte cambierà gradualmente, diventando sempre più a prova di frode. Inoltre, dovrebbero entrare in funzione un portale web Ue per rendere più semplice la riscossione dell’IVA per le imprese e un sistema di raccolta delle entrate più sicuro per gli Stati membri.

Lotta alle frodi

Per contrastare le pratiche illegali a danno dell'IVA, nel corso del 2016 la Commissione europea intende proporre misure per rafforzare gli attuali strumenti utilizzati dai Paesi Ue per lo scambio di informazioni in materia di frodi, meccanismi di frode e buone pratiche. 

Il nuovo sistema dell'IVA, avverte Bruxelles, dovrebbe ridurre le frodi transfrontaliere a danno dell'Imposta sul valore aggiunto di un importo pari a circa 40 miliardi di euro all’anno.

Fondi Ue – Corte Conti, allarme frodi e irregolarita' spesa

Più autonomia per la scelta delle aliquote

In base alle norme attuali i Paesi Ue sono tenuti ad attenersi ad un elenco prestabilito di beni e servizi al momento dell'applicazione di aliquote zero o ridotte di IVA. Con il nuovo piano Bruxelles intende modernizzare il quadro normativo in materia di aliquote e lasciare più flessibilità agli Stati membri, attraverso due possibili opzioni:

  • la prima opzione prevede il mantenimento dell’aliquota normale minima del 15% e il riesame periodico dell’elenco dei beni e dei servizi che possono beneficiare di aliquote ridotte sulla base delle informazioni fornite dai Paesi.
  • la seconda opzione prevede l'eliminazione dell’elenco dei beni e dei servizi che possono beneficiare di aliquote ridotte e richiede, dunque, misure di salvaguardia per prevenire le frodi ed evitare la concorrenza fiscale sleale all’interno del mercato unico

In entrambi i casi, verrebbero mantenute l’aliquota zero e le aliquote ridotte attualmente applicabili.

Sostegno al commercio elettronico e alle PMI

Il sistema dell’IVA attualmente applicato al commercio elettronico transfrontaliero è complesso e dispendioso sia per i Paesi che per le imprese. Queste ultime, in particolare, sono in posizione di svantaggio competitivo poichè alcuni operatori di Paesi terzi possono importare beni esenti da IVA verso l’Ue.

In tale contesto, prima della fine dell'anno la Commissione presenterà, nell'ambito della strategia per il mercato unico digitale, una proposta legislativa per modernizzare e semplificare l’IVA nell’ambito dell'e-commerce transfrontaliero. Prevista, tra le altre cose, la possibilità di garantire che le pubblicazioni online beneficino delle aliquote ridotte applicabili alle pubblicazioni cartacee.

In una seconda fase del piano, prevista nel 2017, la Commissione presenterà un pacchetto di misure di semplificazione dell’IVA nell'ottica di sostenere la crescita delle PMI e la loro capacità di operare in tutti i Paesi Ue.

Agenda digitale – DESI 2016, Italia agli ultimi posti

Per continuare a leggere gli articoli inserisci la tua...
o

Questo sito web utilizza i cookie! Acconsenti ai nostri cookie, se continui ad utilizzare questo sito web.