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UE: la banda larga seppellira' la crisi economica

 
 Come l’Europa nessuno mai: l’UE si aggiudica il primato mondiale nell’utilizzo della banda larga. Il 56% degli europei usa regolarmente Internet e l’80% di questi utenti “affezionati” si avvale di un collegamento ad alta velocità. L’economia digitale si configura come un ulteriore strumento per emergere dalla crisi economica. A scattare una fotografia dello scenario attuale è un’indagine della Commissione europea.
L’Europa è prima per numero di abbonati ai servizi mobili (il tasso di utilizzo è del 119%) e sono soprattutto le nuove generazioni, esperte di tecnologie digitali, a trainare un mercato che favorirà la crescita e l’innovazione.
 
Più della metà delle famiglie e oltre l’80% delle imprese hanno una connessione a banda larga. I giovani di età compresa fra i 16 e i 24 anni sono gli utenti di Internet più assidui: il 73% usa regolarmente servizi avanzati per creare e condividere contenuti on line, il doppio della media della popolazione dell’UE (35%). Il 66% degli europei di meno di 24 anni usa Internet ogni giorno, rispetto alla media UE del 43%.
 
Nonostante la “generazione digitale” indugi a pagare per scaricare da Internet o guardare on line contenuti quali video o musica (il 33% afferma di non essere assolutamente disposto a pagare, pari al doppio della media UE), in realtà gli appartenenti a tale fascia di età che hanno pagato per ottenere questi servizi sono il doppio rispetto al resto della popolazione (il 10% degli utenti giovani, rispetto alla media UE del 5%). Sono proprio i giovani più disposti a pagare per ottenere un servizio migliore e qualità superiore.

I risultati raggiunti devono rappresentare lo stimolo per il futuro. Nonostante i progressi registrati, un terzo dei cittadini dell’UE non ha mai utilizzato Internet. Non sembra decollare il settore dell’e-commerce: solo il 7% dei consumatori ha effettuato acquisti on line in un altro Stato membro. L’Europa è ancora in ritardo rispetto agli USA e al Giappone per quanto riguarda non solo gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo dell’ICT, ma anche le comunicazioni a banda larga ad alta velocità e lo sviluppo di mercati innovativi come la pubblicità on line.
 
Analizzando le performance dei singoli paesi membri, il nostro Paese non sembra brillare. Secondo la relazione pubblicata dall’esecutivo di Bruxelles, l’Italia si posiziona all’undicesimo posto tra i 27 Stati membri in termini di copertura DSL rispetto alla popolazione. Con un risultato del 95,3%, l’Italia è preceduta da Paesi come la Francia, la Danimarca, il Regno Unito, la Svezia e la Germania ma supera la Spagna, il Portogallo, l’Austria e la Grecia.
 
Per quanto riguarda la copertura nelle zone rurali l’Italia scende invece al quindicesimo posto (82%). Il quadro subisce un mutamento radicale quando si va ad analizzare il numero di famiglie munite di una connessione a banda larga, che in Italia sono soltanto il 31%. Migliore la performance delle aziende, l’81% delle quali ha ormai un accesso fisso a banda larga. Passando dall’accesso all’utilizzo, l’Italia si conferma in una posizione più arretrata rispetto alla maggioranza dei Paesi UE: la percentuale di coloro che usano Internet almeno una volta la settimana è pari al 37%, mentre coloro che navigano sulla rete tutti i giorni o quasi sono il 35%. Sorprende non poco l’ultimo posto nella classifica per quanto riguarda servizi avanzati come il download di musica e video. (15%). Infine, con il 22° posto l’Italia arranca anche per quanto riguarda l’utilizzo di servizi di governo elettronico da parte di cittadini e imprese.
 
Decisamente migliore appare la performance della nostra Pubblica Amministrazione: il 58% dei servizi di e-government per i cittadini e l’88% dei servizi per le imprese sono infatti disponibili on line.

I cittadini europei possono dire la loro sul futuro di questo settore nell’ambito di una consultazione pubblica on line, “Public consultation on post-i201”, aperta fino al 9 ottobre 2009.
 
“L’economia digitale dell’UE offre un ampio potenziale per generare forti entrate in tutti i settori, ma per trasformare questa situazione favorevole in crescita sostenibile e nuovi posti di lavoro i governi devono prendere l’iniziativa e adottare politiche coordinate per eliminare le barriere che ostacolano i nuovi servizi - ha dichiarato la commissaria europea responsabile della società dell’informazione e dei media, Viviane Reding - Dovremmo cogliere l’opportunità di una nuova generazione di europei che ben presto deciderà le sorti del mercato europeo. Questi giovani usano molto Internet e sono utenti assai esigenti. Per sfruttare il potenziale economico di questi “figli dell’era digitale” dobbiamo garantire che l’accesso ai contenuti digitali sia facile ed equo”.
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