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Il GSE cerca feedback su come migliorare le misure per autoconsumo e comunità energetiche

 

Autoconsumo - Foto di Manny da PexelsIn un documento di consultazione sull’autoconsumo collettivo e le comunità dell’energia rinnovabile, il GSE cerca opinioni sulle regole tecniche e sulle proposte per una maggiore efficacia delle misure.

Guida all'autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e alle comunità energetiche

L’Italia ha introdotto nel proprio ordinamento nazionale, con il decreto-legge del 30 dicembre 2019, modalità e condizioni per l’attivazione dell’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e la nascita di comunità energetiche, avviando, di fatto, la sperimentazione di un quadro di regole volte a consentire ai consumatori finali e/o produttori di energia di associarsi per “condividere" l'energia elettrica localmente prodotta da nuovi impianti alimentati da fonte rinnovabile di piccola taglia (fino a 200 kW di potenza).

Quadro normativo completato con la deliberazione ARERA 318/2020/R/eel recante le modalità e la regolazione economica relative all’energia oggetto di condivisione, con il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 16 settembre 2020, che individua la tariffa incentivante per la remunerazione degli impianti a fonti rinnovabili, inseriti nelle suddette configurazioni, e con la prima versione delle regole tecniche, definite dal GSE, per disciplinare l'accesso al servizio.

Quadro ora oggetto della consultazione pubblica avviata dal GSE - aperta fino al 7 aprile - che verte su tre aspetti chiave. 

1. Approfondimento delle Regole Tecniche del GSE 

La consultazione intende innanzitutto approfondire alcuni aspetti descritti nelle Regole Tecniche pubblicate dal GSE a dicembre 2020 per valutarne una possibile revisione, previa verifica positiva da parte di ARERA ed acquisite le indicazioni del Ministero dello Sviluppo economico.

Nel dettaglio, il GSE intende acquisire elementi utili per perfezionare alcuni aspetti di tali regole, con particolare riferimento all’ambito definitorio delle “autorità locali”, per introdurne una più puntuale classificazione, e l’identificazione dei perimetri delle configurazioni di un gruppo di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente e delle comunità di energia rinnovabile in talune specifiche circostanze.

Gli spunti di riflessione individuati nel documento vertono su una serie di questioni:

  • Quale potrebbe essere una più ampia definizione da dare alle “autorità locali” che sia coerente con i razionali contenuti nella direttiva rinnovabili - RED II? Quale elenco potrebbe essere considerato per meglio definirle?
  • Il perimetro del gruppo di autoconsumatori potrebbe, in ambiti commerciali ed industriali e coerentemente con le attuali definizioni normative e regolatorie, ricomprendere realtà in cui coesistono più edifici? Anche nel caso in cui gli edifici siano di proprietà di un unico soggetto? Quale potrebbe essere il soggetto referente da individuare in tali ambiti, oltre al produttore?
  • Nel rispetto delle attuali disposizioni normative, quali elementi potrebbe essere necessario considerare per consentire ad uno stesso soggetto giuridico la partecipazione di più gruppi di soggetti ciascuno afferente al medesimo perimetro (cabina secondaria) all’interno della medesima comunità di energia rinnovabile? Si individuano elementi ostativi a tale previsione? Si ritiene opportuno prevedere che possano partecipare ad una medesima comunità di energia rinnovabile più gruppi di soggetti afferenti anche a territori diversi/distanti tra loro (ad esempio appartenenti a comuni o regioni diverse)?
  • Si ritiene possibile ridurre/razionalizzare gli atti che regolano i rapporti tra i soggetti partecipanti o che rilevano per le configurazioni (anche valorizzando comportamenti concludenti e/o considerando il requisito della firma sui diversi atti soddisfatto anche se le sottoscrizioni delle parti sono contenute in documenti distinti, purché risulti il collegamento tra questi ultimi che evidenzi la formazione dell'accordo)? Vi sono delle parti relative ai format di mandati e liberatorie resi disponibili dal GSE suscettibili di integrazione o affinamenti?
  • Si ritiene che la verifica mediante il codice ATECO del requisito relativo all’attività prevalente svolta dal soggetto partecipante alle configurazioni di autoconsumo collettivo e comunità di energie rinnovabili sia adeguata? Quali ulteriori elementi possono essere necessari per meglio identificare tale requisito? Perché?
  • Si condividono le modalità di settlement proposte per consentire la determinazione dell’energia condivisa nelle mensilità in cui non sono disponibili tutte le misure orarie? Si ritengono implementabili altre soluzioni? 

2. Partecipazione delle autorità locali e delle pubbliche amministrazioni alle Comunità energetiche rinnovabili

Il documento vuole poi definire i servizi di assistenza finalizzati alla partecipazione delle autorità locali e delle Pubbliche amministrazioni alle comunità di energia rinnovabile. Il GSE illustra i servizi che potrebbe offrire, valorizzando gli strumenti informatici già disponibili e ampliandone le funzionalità. 

Fra gli spunti di riflessione:

  • Si ritiene utile che il GSE possa rendere disponibili guide divulgative e sezioni informative specifiche e arricchisca il Portale Autoconsumo Fotovoltaico con strumenti a supporto della realizzazione di nuovi progetti. Quali funzionalità dovrebbero essere previsto a tale scopo?
  • Si ritiene utile la messa a disposizione di strumenti che consentano il censimento delle aree rese disponibili dalle PA e privati per la costituzione di comunità di energia rinnovabile e permettano l’accesso a servizi di qualifica “a progetto” e successiva pubblicazione delle iniziative qualificate, al fine di favorire la partecipazione e la raccolta di adesioni (ad esempio tramite un portale che consenta anche l’equity crowdfunding)?
  • Si condivide l’opportunità di sviluppo da parte del GSE di un “tool” finalizzato a favorire la diffusione di politiche comportamentali in grado di valorizzare la condivisione dell’energia?
  • Potrebbe risultare utile l’introduzione di servizi di assistenza dedicati alle PA che prevedano, ad esempio, il supporto nella predisposizione di modelli contrattuali al fine di regolare i rapporti tra i soggetti facenti parte della configurazione e/o tra questi e gli altri soggetti terzi che rilevano per la configurazione, al fine di favorire la diffusione delle forme di aggregazione di autoconsumo collettivo e comunità? 

3. Proposte per una maggiore efficacia o efficienza delle misure

Infine, il documento di consultazione intende raccogliere proposte per migliorare l’efficacia o l’efficienza delle misure introdotte per l’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche, anche ai fini del recepimento della direttiva rinnovabili, garantendo una più ampia partecipazione dei soggetti alle iniziative e superando eventuali barriere/ostacoli che, in questa fase sperimentale, potrebbero rallentare lo sviluppo dell’autoconsumo collettivo e delle comunità energetiche.

In particolare gli spunti di consultazione riguardano: 

  • Come garantire la più ampia partecipazione dei soggetti alle Comunità di energia rinnovabile nell’ambito del recepimento della Direttiva RED II?
  • Quali soggetti dovrebbero essere ricompresi e perché?
  • In aggiunta alle imprese che svolgono, quale attività principale, quella di produzione e vendita di energia elettrica, quali altri soggetti non dovrebbero essere ricompresi nei perimetri e perché?
  • Quali ulteriori flussi informativi potrebbero essere implementati per ridurre gli obblighi di comunicazione a carico del referente?
  • Quali ulteriori suggerimenti si possono fornire per facilitare l’implementazione del meccanismo? 

Il documento di consultazione

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