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Incentivi – 20 miliardi di sussidi dannosi per l'ambiente

 

Ambiente - Photo credit: Foto di Sumanley xulx da Pixabay Ammonta a 19,3 miliardi il valore degli incentivi pubblici dannosi per l'ambiente, mentre si ferma a 15,2 miliardi l'incidenza di quelli con impatto positivo. E' quanto emerge dal secondo Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e favorevoli pubblicato dal Ministero dell'Ambiente.

Incentivi e bonus - sono davvero favorevoli all’ambiente?

Realizzato con l’assistenza tecnica della Sogesid Spa e con il contributo di Ispra, Banca d’Italia, Ministeri, Regioni, enti locali e centri di ricerca, il Catalogo passa in rassegna incentivi, finanziamenti agevolati ed esenzioni fiscali per accompagnare Governo e Parlamento nella definizione di politiche ambientali coerenti con le raccomandazioni comunitarie e internazionali.

“Molti sussidi sono stati adottati nel nostro Paese in favore dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile ed è bene riflettere su un loro utilizzo razionale ed efficiente. Ma molti altri sussidi, adottati con motivazioni degne e legittime, hanno effetti ambientali negativi, danno segnali di prezzo sbagliati – se non perversi – rispetto alle scelte di consumo, produzione e investimento di cittadini e imprese”, ha commentato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa nella prefazione, sottolineando che il Catalogo ha solo fini conoscitivi e spetta alla politica la responsabilità di trarne conclusioni ed agire.

Sulla base delle informazioni raccolte, il Governo potrebbe infatti scegliere di eliminare i sussidi dannosi o di riformarli introducendo requisiti ambientali per l'accesso alle agevolazioni.

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Quasi 20 miliardi di sussidi dannosi per l'ambiente

Rispetto alla prima edizione, il Catalogo 2017 passa in rassegna un maggior numero di misure, passando da 131 a 161 sussidi analizzati e proponendo una scheda di sintesi per ciascuna agevolazione.

I sussidi ambientalmente favorevoli (SAF) valgono in tutto 15,2 miliardi di euro, contro i 19,3 miliardi di quelli ambientalmente dannosi (SAD), su cui incidono per 16,8 miliardi i sussidi ai combustibili fossili (fossil fuel subsidies – FFS).

Agricoltura e Pesca

I sussidi individuati per i settori dell'agricoltura e della pesca fanno riferimento alle agevolazioni della Politica agricola comune (PAC), quindi pagamenti diretti, interventi dell’Organizzazione Comune di Mercato (OCM) e misure dei Programmi di sviluppo rurale (PSR), e alle agevolazioni fiscali previste a livello nazionale.

In questo settore le novità più importanti riguardano, da un lato, alcuni sussidi che erano stati classificati come incerti e che in questa edizione sono stati valutati favorevoli, come ad esempio la misura 8 del PSR per le foreste e gli interventi finanziati dall’OCM; dall’altro, la valutazione divenuta incerta di un sussidio precedentemente definito favorevole: il greening della PAC. Con la Relazione speciale n. 21/2017 la Corte dei Conti UE ha infatti concluso che “è improbabile che l’inverdimento, quale attualmente applicato, possa migliorare in maniera significativa la performance della PAC in materia di ambiente e di clima”.

Energia

Al settore energetico fa riferimento la quota più significativa di incentivi analizzati, gran parte dei quali relativi ai combustibili fossili. In questo caso le novità dell'edizione 2017 consistono nell'analisi di nuove forme incentivanti, come le tariffe elettriche e del gas, l’agevolazione fiscale prevista per i grandi consumatori di energia e l’esenzione da alcune componenti della bolletta elettrica assegnata ad alcune categorie di impianti che offronto il servizio di interrompibilità, oltre ad un'appendice dedicata ai meccanismi incentivanti per la produzione di energia elettrica da fonti elettriche rinnovabili (FER).

Trasporti

Il Catalogo si concentra poi sul settore dei trasporti, ambito nel quale l’erogazione di sussidi diretti o indiretti può svolgere un ruolo importante per la promozione di una mobilità più sostenibile e di una minore pressione sull'ambiente.

Dall'analisi emerge ad esempio che, in alcuni casi, come quello delle agevolazioni fiscali per i dipendenti nella fruizione di auto aziendali, il segnale di prezzo fornito dall’aiuto ha un effetto contrario a quello auspicabile, perché incoraggia l’acquisto di auto di elevata cilindrata, con livelli di consumo energetico ed emissioni di CO2 che potrebbero essere evitati eliminando il sussidio. Se si guarda invece alle agevolazioni fiscali per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, il risultato è la promozione del trasporto collettivo rispetto a quello privato, che ha un effetto netto benefico sia in termini di minori emissioni, che di congestione e incidentalità.

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Sussidi per altri settori

Il Catalogo raccoglie poi in una sezione comune le agevolazioni afferenti ad altri comparti, tra cui:

  • edilizia, con riferimento alle agevolazioni per recupero e ristrutturazione di immobili esistenti e al bonus mobili,
  • rifiuti, dalla prevenzione al trattamento degli scarti,
  • idrico, dalle misure per il rischio idrogeologico fino alla tariffa sociale del servizio idrico integrato per gli utenti domestici in condizioni disagiate,
  • finanza verde, in particolare l’esenzione dal reddito imponibile delle somme destinate all’incremento del capitale proprio degli operatori bancari di finanza etica e sostenibile.

Analizzate anche le agevolazioni per l'acquisizione di beni strumentali per strutture produttive esistenti e nuove e i crediti all’esportazione, principalmente per i progetti che prevedono la realizzazione d’impianti di produzione di energia elettrica alimentati a carbone, a gasolio, a gas e con fonte nucleare, in Paesi terzi.

Il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, ad esempio, rappresenta attualmente un sussidio dannoso, perchè favorisce l'acquisizione di beni strumentali - che generalmente sono associati a consumi energetici ed emissioni inquinanti - a prescindere dalle loro prestazioni ambientali.

Giudizio incerto sulla proroga del super ammortamento e sull'ampliamento dell’iper ammortamento, che da una parte permettono di sostituire i beni utilizzati con altri più efficienti che possono favorire il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni, ma dall’altra hanno un impatto negativo sull’ambiente poiché determinano un maggiore utilizzo di materiali e materie prime. Come per il bonus Sud, inoltre, anche super e iper ammortamento non sono previste condizionalità di tipo ambientale.

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Iva agevolata

Numerosi, infine, i sussidi dannosi che fanno riferimento all’ambito del regime di IVA agevolata al 4%, al 5% e al 10%, che viene concessa ad alcuni beni e servizi per scopi generalmente non ambientali e che secondo il rapporto riduce lo stimolo di prezzo a razionalizzare i consumi.

Esempi sono l'IVA agevolata per prestazioni di servizio dipendenti da contratti di appalto relativi alla costruzione dei fabbricati, che finisce per promuovere un mercato immobiliare basato sulle nuove costruzioni anziché sulla ristrutturazione dell'esistente, e quella per i prodotti fitosanitari, come erbicidi, insetticidi e fungicidi, che disincentiva dal ricorso a pratiche agricole biologiche.

> Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli

Photo credit: Foto di Sumanley xulx da Pixabay 

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