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Le priorità del trasporto ferroviario di merci e passeggeri

 

Foto di Donald TongIn un documento di quasi 200 pagine il MIMS delinea il futuro della mobilità ferroviaria italiana di merci e passeggeri, illustrando gli obiettivi da raggiungere, le risorse a disposizione e le priorità di intervento.

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Dopo aver incassato l’ok del parlamento e della Conferenza Unificata, infatti, il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) ha pubblicato il Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria di passeggeri e merci (DSMF) previsto da una delle riforme del PNRR.

Anche con l’obiettivo di porre le basi per la predisposizione del nuovo Contratto di programma 2022-2026 con RFI, infatti, il DSMF “illustra le esigenze in materia di mobilità di passeggeri e merci riferite alla modalità ferroviaria, le attività previste per la gestione e il rafforzamento della rete, individua i criteri di valutazione della sostenibilità ambientale, economica e sociale degli interventi e i necessari standard di sicurezza e di resilienza dell'infrastruttura ferroviaria nazionale, anche con riferimento agli effetti dei cambiamenti climatici”, sottolineano dal ministero.

Come è strutturato il Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria di passeggeri e merci?

Come spiega la relazione illustrativa del documento stesso, il DSMF è articolato in tre parti:

  • nella prima vengono introdotti gli obiettivi strategici della politica delle infrastrutture e della mobilità alla luce delle esigenze di mobilità di persone e merci; 
  • nella seconda vengono descritti l’attuale CdP 2017-2021 e l’aggiornamento 2020-2021, le risorse disponibili per il CdP 2022-2026, nonché i programmi strategici in materia di mobilità ferroviaria con l’indicazione delle priorità degli interventi; 
  • infine, nella terza parte è descritta la metodologia di valutazione ex-ante, in itinere ed ex-post degli investimenti in campo ferroviario e della performance del gestore dell’infrastruttura ferroviaria in relazione al CdP 2022-2026.

Inoltre, dopo il passaggio in Parlamento e in Conferenza Unificata, il Documento comprende anche due Allegati: il primo contenente un quadro dettagliato delle principali direttrici ferroviarie nazionali, per le quali sono indicati fabbisogni e disponibilità di risorse, come riportato nell’Allegato infrastrutture al DEF 2022; il secondo comprensivo, invece, dell’elenco delle opere ferroviarie per le quali si procederà agli studi di fattibilità tecnico economica e alla progettazione, a seguito della quale si potrà eventualmente procedere allo specifico finanziamento.

I principali obiettivi del trasporto ferroviario 

Per quanto concerne la prima parte del DSMF, nelle 193 pagine del documento emerge l’elenco delle azioni fondamentali per migliorare le prestazioni e l'accessibilità del servizio ferroviario. Tra esse figurano:

  • la piena realizzazione dei corridoi europei TEN-T, considerando che dei 9 Core Network Corridor Europei, 4 interessano l’Italia;
  • il potenziamento e la messa in sicurezza della circolazione ferroviaria grazie all’estensione dell’utilizzo dell’ERTMS a tutta la rete;
  • l’aumento della resilienza alla crisi climatica, con il rafforzamento della resilienza dell’infrastruttura, l'efficientamento energetico e l’aumento della sicurezza, così da anticipare potenziali minacce derivanti dal dissesto idrogeologico, affrontare eventi meteorologici avversi e adattarsi ai cambiamenti climatici;
  • il potenziamento e l’estensione dell’Alta Velocità (AV);
  • il miglioramento delle reti regionali, interregionali e dei nodi ferroviari delle città metropolitane;
  • il miglioramento del sistema logistico nazionale, attraverso il potenziamento dei collegamenti di ultimo miglio con aeroporti, porti e terminali merci;
  • l’aumento della qualità delle stazioni;

E infine l’innovazione tecnologica da sviluppare nell’ambito di tutti i sottosistemi dell’infrastruttura ferroviaria nazionale e a livello di impianti di alimentazione del materiale rotabile a trazione alternativa (treni a idrogeno), di cui è stata avviata la fase di sperimentazione utilizzando le risorse messe a disposizione nel PNRR.

In particolare, poi, per quanto riguarda il trasporto ferroviario delle merci, nel DMSF si ricorda come dal 2015 sia stata “avviata una politica di rilancio specifica per invertire il rapido declino iniziato nel 2008, focalizzandosi prevalentemente su quattro strumenti:

  • l’upgrade infrastrutturale della rete e delle connessioni di ultimo e penultimo miglio (stazioni e raccordi e terminali) al fine di garantire le prestazioni delle ferrovie di pianura sui principali corridoi, gli standard europei di lunghezza, sagoma e peso trainabile su tutte le direttrici nazionali e internazionali (anche con il completamento dei grandi tunnel di base alpini) e le connessioni con i sistemi portuali nazionali (...);
  • il rafforzamento dei corridoi merci (RFC) al fine di migliorare la competitività del trasporto ferroviario merci internazionale (che rappresenta circa la metà del traffico merci di interesse italiano in termini di treni-km) (...);
  • misure di semplificazione ed efficientamento normativo e procedurale (...);
  • incentivi volti a sostenere direttamente le imprese ferroviarie, la domanda, la formazione professionale e l’adeguamento dei carri ferroviari a requisiti tecnici e ambientali più stringenti, nonché a stimolare gli investimenti degli operatori logistici in equipment intermodale (casse mobili e semirimorchi)".

Le risorse e le priorità del trasporto ferroviario

Passando invece al tema delle risorse e degli interventi, il documento ricorda l’Aggiornamento 2020-2021 del Contratto di Programma (parte Investimenti 2017-2021) con la contrattualizzazione (in un unico atto) di tutte le diverse fonti di finanziamento disponibili, pari a 31,7 miliardi di euro, comprendenti le risorse del PNRR e quelle delle Leggi di Bilancio 2020 e 2021, “al fine di perseguire una visione unitaria di sviluppo e garantirne l’immediata operatività attuativa connessa anche agli stringenti impegni con l’UE”.

In tale contesto emerge quindi che “le nuove risorse sono finalizzate all’avvio/proseguimento dei seguenti progetti/programmi di investimento: 

  • 2,7 miliardi per il proseguimento dei programmi di sicurezza e adeguamento agli obblighi di legge;
  • 3,6 miliardi di euro per l’ammodernamento tecnologico della dotazione delle linee e degli impianti ferroviari;
  • 0,2 miliardi di euro per la valorizzazione turistica delle ferrovie minori;
  • 2,3 miliardi di euro per la valorizzazione delle reti regionali (interventi di elettrificazione della linea Ivrea-Aosta, Roccaravindola-IserniaCampobasso, Barletta-Canosa, Civitanova-Macerata-Albacina e PalermoTrapani via Milo e interventi di potenziamento delle linee Potenza-Foggia, Codogno-Cremona-Mantova 1^ fase, Caltagirone-Gela, DecimomannuVillamassargia 1^ fase e della Variante di Riga);
  • 1,9 miliardi di euro per il potenziamento e sviluppo delle aree metropolitane
  • 0,9 miliardi di euro per lo sviluppo dell’intermodalità;
  • 17,3 miliardi di euro per lo sviluppo delle principali direttrici ferroviarie con interventi volti a garantire una connettività “a rete” su tutte le principali direttrici interpolo lungo i corridoi Core della rete TEN-T, con l’obiettivo di aumentare progressivamente il numero di capoluoghi collegati tra loro in meno di 4.30h;
  • 2,8 miliardi di euro per il proseguimento dei progetti da realizzarsi per lotti costruttivi (prosecuzione dell’Asse orizzontale AV/AC Brescia-Verona Vicenza-Padova, per sviluppare l’offerta di trasporto ferroviario nei diversi settori: viaggiatori di breve e lungo raggio, merci).

Da questo quadro prende le mosse il nuovo CDP-servizi 2022-2026 le cui risorse ammontano complessivamente a 3.356 milioni di euro, così articolate: 

  • 2.200 Mln di euro per ciascun anno del periodo 2022-2026 per le attività in conto capitale di manutenzione straordinaria,
  • 1.156 Mln di euro per ciascun anno del periodo 2022-2026 per le attività in conto esercizio del contratto.

Quanto alle priorità di determinazione degli interventi, incrociando una serie di parametri come la vetustità la sostenibilità ambientale, l’innovazione - solo per citarne alcuni - viene fuori l’elenco dei progetti su cui si sta puntando e che svettano nell’Allegato 1 del documento. 

Oltre al primo allegato, infine, il DMSF contiene anche un secondo allegato che reca l’elenco delle opere ferroviarie per le quali si procederà agli studi di fattibilità tecnico economica e alla progettazione.

Consulta il Documento Strategico della Mobilità Ferroviaria di passeggeri e merci

Foto di Donald Tong

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